Camminare nelle cose belle

IV Domenica di Pasqua

Gesù disse ai Giudei: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano». (Gv 10,27-28)

Potersi dire discepoli, cioè coloro che seguono, imparano, crescono e cambiano verso il meglio, è strettamente legato all’ascolto, ci dice Gesù. Il non fermarsi, perché abbia così spazio il risuonare della voce di Dio nella nostra vita, si costituirebbe invece come un grosso rischio di dispersione nel cammino, magari lontano dai passi del Maestro e Signore Gesù. Si tratta di un ascolto fatto di vicinanza e relazione, di conoscenza reciproca, in cui si impara a tratteggiare il volto e lo stile del Signore e in cui ci si lascia conoscere e si cresce nella consapevolezza di sé. Ascolto, relazione e sequela sono i tratti che ci possono far attraversare il tempo nella bellezza e nel senso, e che possono costituire il futuro verso il quale questo mondo si muove. Non presumiamo di sapere già tutto e di poterci orientare da soli: c’è una Parola che ancora è preziosa lampada per i nostri passi, luce sul cammino; e ne abbiamo proprio bisogno.

Preghiamo

O Dio, che apri sempre le braccia della tua bontà paterna
A chi si affida a te,
guida misericordioso i nostri passi
perché, camminando sulla strada del tuo volere,
ci sia dato di non smarrirci lontano dalla fonte della vita.
dalla liturgia del giorno

PUBBLICATO DOMENICA 21  aprile 2024

 

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