I segni della Risurrezione
IV Domenica di Pasqua
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede. (At 6,7) Luca, negli Atti, è insistente nel raccontare come il messaggio evangelico si diffonda, raccolga attenzione e adesione da un numero sempre più grande di persone, nonostante le ostilità e gli stessi impacci della prima comunità cristiana. Ci spiega come questa Buona Notizia abbia presa su persone di ogni ceto, con responsabilità e ruoli differenti nella società ebraica del tempo, a Gerusalemme prima e oltre i confini di Israele poi. Qual è il “segreto” di questo “successo”? Quali sono gli elementi di fascino che permettono l’aggregazione di così tante persone? Cosa ha permesso alla timida e incerta prima comunità di “incendiare” così rapidamente il mondo con il messaggio di Gesù? C’è una forza intrinseca che la Parola stessa possiede: non sono i discepoli, né i loro mezzi, e neppure il loro coraggio a fare la differenza; è qualcosa che appartiene alla dinamicità stessa della presenza di Dio, diffusa nella storia del mondo, nel cuore dell’umanità. È la paternità di Dio, è la vita di Gesù, è la libertà generosa dello Spirito a cambiare le cose. Preghiamo Loderò il Signore finché ho vita, (Sal 146,2-3)
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PUBBLICATO DOMENICA 30 aprile 2023
Luce sull'intera esistenza
II Domenica di Pasqua
Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. (At 4,13) Non genera un po’ di commozione leggere queste annotazioni di Luca, che in questo brano degli Atti ci presenta la fragile eppure efficace testimonianza degli Apostoli? Abbiamo davanti agli occhi un piccolo gruppo di persone povere di mezzi, incapaci di collegamenti teologici rilevanti, ma ricche della loro appassionata fiducia in Gesù, trasformate dall’incontro con lui, dall’esperienza della Pasqua, dalla Pentecoste. Ci viene tracciato il solco di una Chiesa piccola e irrilevante, ma capace di generare stupore, interrogativi. E soprattutto una Chiesa che rende visibile il messaggio di Gesù: si capiva bene che quelle povere persone erano state trasformate da quel Gesù che aveva percorso le strade di Palestina, e ne avevano assunto la fisionomia. Non c’è altro da cercare, se non questa somiglianza, questa luminosa trasformazione che avvicina i nostri tratti a quelli del Maestro e Signore di cui tanto parliamo. Semmai c’è da chiedersi se chi vede noi capisce a chi è legato tutto il nostro affaccendarsi e tutto il nostro rivestirci di strutture, organizzazioni, progettualità…
Preghiamo Amo il Signore, perché ascolta (Sal 116,1-2) |
PUBBLICATO DOMENICA 16 aprile 2023
Una nuova visione di tutte le cose
Risurrezione del SignoreMentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me». (At 1,4) Chi sa attendere, con fiducia e vivace vigilanza, ottiene di poter vedere come Dio sappia realizzare le sue promesse. Perché non c’è solo il travaglio, nel nostro cammino: c’è anche la gioia, possibile, luminosa, capace di rovesciare lo sguardo che posiamo sulle cose e sulla stessa nostra vita. Perché il peccato non ha l’ultima parola, e la vicenda storica di Gesù ha disegnato un nuovo percorso per l’umanità intera, Via inattesa e meravigliosa, che il Risorto ha confermato nell’esplosiva festa che è la Pasqua. Dopo il tempo di Quaresima, inizia per noi un’altra attesa, quella dello Spirito di Dio, che la Pentecoste rinnova per la nostra Chiesa. Si tratta, allora, di saper rimanere in questa festosa attesa, con gli occhi spalancati e vivi, perché i segni del compiersi del luminoso disegno del Padre, riaffidatoci dalle parole del Maestro e Signore Gesù, sono già tra noi, riconoscibili e promettenti, annuncio e insieme già inizio della festa cui tutti siamo chiamati, senza eccezioni. Preghiamo Alleluia. Lodate, servi del Signore, (Sal 113,1-2) |
PUBBLICATO DOMENICA 9 aprile 2023
Fede alla prova e gioia condivisa
Domenica delle Palme «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?» (Gv 11,56) La Domenica delle Palme ci permette di entrare in Gerusalemme per la Pasqua, ma anche nell’intimità della casa di Betània. C’è un clima di festa ma anche un presagio della morte, che pare offuscarlo. C’è un’offerta che nasce da una fede traboccante di amore e una domanda disonesta che vorrebbe contestarla o metterla alla prova. Chi sta fuori da questa casa ha una domanda legittima sul sedicente Messia. “Verrà alla festa?” Noi possiamo entrare nella settimana sfidando con umile ma sincero amore i dubbi e le perplessità sempre presenti nella nostra fede, o come spettatori e giudici freddi e distaccati, sempre pieni di presuntuose sicurezze: «Perché non si è venduto […] e dato ai poveri?» (Gv 12,5) La Chiesa, come Maria di Betània, offre il suo profumo e si inginocchia ai piedi di Gesù, che la lascia fare, per riempire poi Lui di sostanza questo profumo, e per offrire la vera gioia a tutti i discepoli. Preghiamo Una cosa ho chiesto al Signore, (Sal 27,4) |
PUBBLICATO DOMENICA 2 aprile 2023
Le domande della fede
V Domenica di Quaresima «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?» (Gv 11,25-26) Le domande del Vangelo di oggi ci permettono di entrare nel mistero più grande e bello della nostra fede. «Io sono la risurrezione e la vita» non è una frase da catechismo, ma parola di un amico vero, di un Dio fatto uomo perché potessimo capire il suo amore e fidarci. Chi ha accompagnato il dolore di chi ha perso una persona cara sa come in quei momenti mancano le parole per consolare. Abbiamo paura persino di chiedere «dove lo avete posto?»: nel vostro cuore, per la vostra fede, dov’è ora il vostro caro? Forse invidiamo Marta e Maria che accanto avevano Gesù, che sapeva cosa dire e poteva dirlo. Io sono qui… «Io sono la risurrezione e la vita…» «Credi questo?» L’amore vero non vorrebbe arrendersi mai, ma è solo la vicinanza di Dio, la certezza del suo amore che ci apre alla speranza di vita eterna. Preghiamo Io pongo sempre davanti a me il Signore, (Sal 16,8-10) |
PUBBLICATO DOMENICA 26 marzo 2023
Decidere per vivere
IV Domenica di Quaresima «Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». (Gv 9,25) Si può passare dalla cecità a essere un uomo nuovo, perché si aprono gli occhi e si può vedere, osservare per riconoscere, capire, scegliere, con le conseguenze che la scelta comporta. A volte diciamo: questa persona o la tal situazione mi hanno aperto gli occhi (ora capisco, ora vedo le cose come prima non le vedevo, ho una consapevolezza nuova, ho imparato a discernere). Gesù, luce del mondo, ci purifica e ci inonda con il suo Spirito perché arriviamo a discernere, vedere, capire, scegliere e decidere nei suoi confronti, pur sapendo che possiamo – per le nostre scelte che ci conferiscono una nuova identità – anche patire l’incomprensione e il rifiuto. Che avvenga il nostro giorno di luce! Preghiamo Donaci, o Padre, la luce della fede |
PUBBLICATO DOMENICA 19 marzo 2023