III Domenica di Pasqua
E, avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. (At 28,23-24)
La testimonianza data da Paolo è essenziale e radicale: parla del Regno di Dio, rivelato in Gesù, definendo il compimento delle Scritture della prima alleanza. Quell’annuncio, valido per tutti e valido per sempre, non sortisce però un risultato univoco: alcuni credono in virtù di quelle parole, altri, proprio per quelle parole, non arrivano alla fede.
Il mistero della libertà è il dono di un Dio tanto grande da implicare che la sua rivelazione si scopra nella misura in cui ciascuno decide di mettere in gioco la propria esistenza, facendola risuonare grazie a quelle parole. La centralità di Gesù per la fede e quindi la vita di ciascuno non si definisce però una volta per tutte, né in modo preventivo: proprio oggi è possibile, anche a chi è già cristiano, verificare in quale modo e con quale intensità si riesca a professare la fede «riguardo a Gesù».
Preghiamo
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
dal Salmo 96 (97)